Abbassai di poco la pistola, era veramente una scimmia.
Scossi il capo.
Forse i due anni trascorsi nelle prigioni cinesi avevano provocato più danni di quanto immaginassi.
Forse ero diventato troppo paranoico.
Sentii la terra tremare.
La piastrina delle forze armate al mio collo ballò sul petto, producendo un rumore acuto.
Mi guardai intorno, questa volta non c'erano errori, non c'erano falsi allarmi.
Uno Slayer ci stava caricando.
Era alto più di due metri, una cosa orribile.
Non avevo mai visto una creatura simile.
-Solomon è un folle- mormorai.
Senza attendere molto, puntai e gli sparai in testa.
Non accadde nulla.
Vidi quattro umani.
-Cibo- pensai.
Noi eravamo muti, e sordi, ma ciò nonostante, eravamo macchine da guerra.
Il loro sangue, il loro calore corporeo era rilevato dalla mia vista, sensibile al calore termico.
Non avevano speranze.
Non dissi nulla ai miei compagni, loro erano miei.
Li caricai.